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Ratti lancia il divieto di fumo anche all’esterno della fabbrica

Social responsability: nel tessile, un’azienda – Ratti – ha lanciato il divieto di fumo all’interno del suo perimetro

In Italia il divieto di fumare nei luoghi pubblici risale al 2003. Forse chi non era ancora nato, non ricorda la lamentatio degli accaniti fumatori a cui sembrava impossibile rinunciare alle sigarette all’interno di bar e ristoranti.

Poi, come sempre accade, all’indignazione iniziale, quando avviene un cambiamento, subentra l’abitudine o, semplicemente la rassegnazione e per questo molti hanno, persino, riconosciuto che in fondo, gustarsi dei pasti non affumicati, fosse un piacere.

Pionieri del no smoking

Un’azienda tessile italiana, la Ratti del gruppo Marzotto, di recente, ha segnato un vero e proprio passo avanti che, anche in questo caso, ha creato qualche malumore che, però, nel tempo, non lascerà traccia alcuna. Da qualche settimana, nelle aree all’aperto dell’azienda tutti i dipendenti sono soggetti al divieto di fumo.
Non solo, per creare valori culturali positivi, l’azienda ha anche promosso in partnership con LILT (Lega Italiana Lotta Contro i Tumori) una serie di incontri per chi desiderasse smettere definitivamente di fumare. In un clima culturale di consapevolezza sui danni del fumo, forse anche altre aziende della moda si spingeranno a seguire l’esempio della Ratti.